Data di pubblicazione: 25/08/2025

Molti autori, soprattutto agli esordi, confondono due strumenti cruciali nel percorso di pubblicazione di un libro: la scheda di presentazione di un progetto editoriale e la scheda di valutazione editoriale, che servono a diversi destinatari. Capire la differenza è un passo fondamentale nel proprio percorso autoriale. La prima è un biglietto da visita che ha l’obiettivo di aprire le porte di una casa editrice, mentre la seconda è uno strumento di crescita e consapevolezza per l’autore stesso. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di ognuna, in modo che possiate sfruttarle al meglio.
Scheda di presentazione
La scheda di presentazione di un libro è un documento sintetico che accompagna il manoscritto quando lo si propone a una casa editrice o a un’agenzia letteraria. Il suo scopo principale è quello di incuriosire il professionista che la legge, convincendolo a dedicare del tempo al tuo romanzo. Non è un’analisi, ma un vero e proprio strumento di marketing. Deve vendere l’idea del libro in poche, efficaci pagine.
Il destinatario è un editore, un agente letterario o un lettore professionista, e il suo obiettivo è far sì che il manoscritto venga letto. Una scheda di presentazione di un libro ben fatta aumenta esponenzialmente le probabilità di non finire nel cestino delle proposte ignorate. Alcune case editrici forniscono dei modelli da compilare chiedendo le informazioni cruciali, come fa Lumien sul suo sito web durante l’apertura delle candidature.

Esempio di struttura scheda di presentazione di un libro
- Titolo e genere del romanzo: qui bisogna essere chiari chiari e concisi. Se si scrive fantasy o romance, meglio specificare anche il sottogenere (per es. epic fantasy, urban fantasy, contemporary romance ecc.). Bisogna tener conto che il titolo è considerato sempre una proposta. Talvolta, una modifica al titolo può aiutare la vendita di un libro, come nel caso del libro “La solitudine dei numeri primi”, il cui titolo proposto dall’autore era “Dentro e fuori dall’acqua”.
- Sinossi: bisogna riassumere la trama, concentrandosi sul conflitto principale e sul percorso del protagonista. Meglio essere sintetici e non perdersi nelle sottotrame.
- Target di riferimento: indicare a chi è rivolto il libro aiuta l’editore a capire a quale fetta di lettori ci si vuole rivolgere. Questo dimostra un’alta consapevolezza autoriale e fa distinguere dalla massa. Adulti, young adult, lettori di un genere specifico.
- Punti di forza e originalità: evidenziare perché il libro è unico, quali elementi lo distinguono dagli altri, ma anche quali possono risuonare con i lettori di quella specifica casa editrice e di quella specifica collana. Questo dimostra anche che l’invio è stato ben pensato.
- Breve bio: scrivere una breve biografia, includendo eventuali pubblicazioni precedenti e, solo nel caso in cui tali aspetti siano pertinenti con il libro proposto, posizione lavorativa e hobby.
Si possono includere anche il pitch e il concept.
In sintesi, la scheda di presentazione di un progetto editoriale è la tua migliore amica per presentare un libro a una casa editrice in modo professionale. Molti autori vivono ancora nella convinzione che le case editrici siano magici enti che creano cultura e letteratura, mentre in realtà sono aziende e come tali per sopravvivere devono vendere libri. Presentare con un progetto che oltre a essere la creatura dell’autore dimostra attenzione al mercato è un buon biglietto da visita per essere presi in considerazione.
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Scheda di valutazione editoriale
La scheda di valutazione editoriale è un’analisi approfondita e critica del manoscritto, fornita da un editor professionista o da un’agenzia. A differenza della scheda di presentazione, il suo scopo non è vendere il libro, ma aiutare l’autore o l’autrice a migliorarlo. Ricevere una scheda di valutazione editoriale significa avere un feedback tecnico e onesto sul proprio testo.
L’editor o l’agenzia analizza il manoscritto con uno sguardo esterno: evidenzia sia i punti di forza sia i punti di debolezza, e offre suggerimenti concreti per la revisione. È un’opportunità di crescita e spesso rappresenta un passo che precede il percorso di editing. Chi si occupa di questi servizi editoriali per scrittori dovrebbe anche evidenziare a quali case editrici potrebbe essere destinato il testo.
Bisogna fare attenzione a quelle agenzie editoriali che obbligano l’autore o l’autrice a pagare una scheda di valutazione non richiesta per accedere al servizio di rappresentanza.

Esempio di struttura scheda di valutazione
- Dati generali del manoscritto: titolo, genere, lunghezza, nome dell’autore o dell’autrice e data della scheda.
- Analisi della struttura e dei personaggi: l’editor valuterà se la trama e la struttura sono solide, redigerà una sinossi, indicherà se il ritmo funziona e se i personaggi sono credibili e tridimensionali.
- Coerenza dell’ambientazione: soprattutto per fantasy e romance, un’ambientazione ben costruita è fondamentale. Ma l’ambientazione è importante in ogni tipologia di romanzo, non solo in quelli di genere.
- Dialoghi: analisi dei dialoghi a livello contenutistico.
- Stile: analisi dello stile, del flusso narrativo, del ritmo, della coerenza ecc. in relazione al tipo di storia.
- Aspetti di correzione di bozze: elencazione dei problemi ricorrenti con relativa soluzione.
- Sunto finale: un elenco delle proposte di intervento e un’indicazione della possibile destinazione editoriale del manoscritto, qualora fosse in uno stato tale da poter essere inviato a una casa editrice.
All’interno della scheda vengono evidenziati punti di forza da potenziare e punti deboli su cui lavorare. In ogni caso, è buona regola per l’editor fornire esempi estrapolati dal manoscritto per rendere più chiari i concetti. Ogni affermazione deve trovare la sua ragion d’essere nel testo stesso.
Richiedere una scheda di valutazione editoriale del proprio manoscritto prima di proporlo a una casa editrice può essere utile anche per effettuare una revisione importante senza necessariamente impegnarsi per mesi in un editing.
Attenzione: molte agenzie forniscono schede precompilate senza alcuna indicazione dei nomi dei personaggi, della trama o di presunte incongruenze, lunghe poche pagine, perciò bisogna fare attenzione. Spesso si profondono in complimenti indicando la necessità di editare, a fronte di zero garanzie sulla presa in carico della rappresentanza.
Perché è importante non confondere le due schede

Confondere questi due strumenti può portare a gravi errori. Inviare una scheda di valutazione a un editore, per esempio, è inutile e non professionale. Allo stesso modo, usare una scheda di presentazione come guida per la revisione del proprio manoscritto è totalmente inefficace.
Una scheda di presentazione ben fatta è la prima impressione che un editore avrà del tuo lavoro. Se è professionale e accattivante, le possibilità che il manoscritto venga letto aumentano. Per questo, è fondamentale dedicarci tempo e cura. Ed è meglio se impari a farlo tu.
Dall’altro lato, perché richiedere una scheda di valutazione tecnica? Perché ti permette di fare a quel passo cruciale con un manoscritto già con una buona base. È un investimento su di sé e sul proprio lavoro, utile per effettuare una revisione guidata.
Conclusioni
La scheda di presentazione parla all’editore con l’obiettivo di convincerlo a scommettere sul vostro romanzo, e di solito la compila l’autore in piena autonomia. La scheda di valutazione editoriale, invece, parla all’autore, offrendo una guida preziosa per trasformare un testo in un’opera migliore, e di solito la compila un editor.
“Sono sicuro che il mio manoscritto sia pronto per la scheda di presentazione? O ho ancora bisogno di un’analisi professionale che mi aiuti a crescere e a rifinirlo?”
Investi tempo e dedizione in entrambe le fasi, e sarai a un passo dalla pubblicazione.